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A breve potremmo voler comprare un nuovo elettrodomestico che rivoluzionerà la cucina e le nostre abitudini alimentari: la stampante 3D per creare il nostro piatto di pasta preferito nella forma, nell’impasto e nella consistenza! Con buona pace di chi vorrebbe il ritorno alla tradizione in cucina 😉 Protagonista di questa rivoluzione alle porte è il colosso emiliano Barilla, impegnata da quattro anni circa nel progetto a fianco del team di ricercatori olandesi del TNO, inizialmente per studiare quale sarebbe stata la cucina del futuro, presenterà questa idea rivoluzionaria al prossimo Cibus, salone internazionale dell’alimentazione in programma dal 9 al 12 maggio a Parma.

Cibus 2016

L’idea di poter stampare in scala industriale ma anche in privato gli alimenti affascina moltissimi player del mercato, Barilla ci è riuscita costruendo un primo prototipo di stampante che all’inizio riuscì a stampare un singolo pezzo di pasta in 20 minuti, poi quattro in due minuti ed ora si appresta a stampare un intero piatto di pasta all’incirca con lo stesso tempo. Leva di questa innovazione tecnologica non è la rapidità di esecuzione ovviamente ma la possibilità data agli utenti finali di creare una esperienza gastronomica assolutamente personalizzata, a 360°: pensate di poter scegliere volta per volta l’impasto da utilizzare (farine integrali o farine raffinate), la forma e lo spessore degli alimenti ed ottenerli pronti da cuocere per inventare ogni giorno un piatto nuovo…degno di uno chef stellato Michelin!

La libertà progettuale data dalla modellazione 3D al design e quindi in questo caso anche alla ideazione del “fusillo” perfetto ha posto Barilla di fronte ad una scelta: quale sarà il formato del futuro da stampare? Per selezionarlo ha indetto un contest in collaborazione con la Thingarage di Roma, una startup specializzata nel raccogliere fondi per progetti di disegno industriale, che ha ricevuto poco più di 200 proposte ed ha decretato come vincitori 3 formati: le rose, i vortici e le lune. Insomma in futuro potremmo mangiare bouquet di rose al pesto o al pomodoro e non solo a casa nostra: i ristoranti potrebbero dotarsi di carrelli e sistemi di prenotazione online per ordinare in tempo reale ed a distanza il nostro piatto preferito, oppure le gastronomie potrebbero stamparci la pasta pronta da portare a casa…

Le conseguenze sull’alimentazione del futuro potrebbero essere tante e non necessariamente solo “modaiole”, mettiamo per esempio di avere il nostro braccialetto elettronico che registri la quantità e la qualità di calorie ingerite durante la giornata e di rivolgerci a lui per definire non solo la quantità di pasta da ingerire e azionare a distanza la stampante ma anche di poter scegliere se oggi abbiamo bisogno di fibre, verdure o spezie in più…ne gioverebbe certamente la tecnologia ma anche e soprattutto la nostra salute, o no?

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