Nasce prima il design o l'elettronica?

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Quando si crea un oggetto è importante pensare prima al design o all’elettronica?

Può suonare come una domanda faziosa ma in realtà la nostra esperienza ci vede mediatori in una simile diatriba, è vero siamo specializzati nel design di prodotto ma le partnership instaurate nel tempo con aziende che fanno dell’elettronica il proprio core business ci ha aperto gli orizzonti su questa riflessione.

Da anni abbiamo fatto nostra la massima della designer Alina Wheeler: ”Il design è l’intelligenza fatta visibile”, con essa identifichiamo il processo creativo per lo sviluppo dei prodotti in co-progettazione con il cliente. In realtà affinché un oggetto esprima al massimo la propria intelligenza il designer non può trascurare nessuno di questi due aspetti: la forma esteriore è il primo punto di contatto tra “uomo e macchina” e per essere smart deve comunicare immediatamente, seppure in modalità offline, i valori estetici e funzionali che verranno poi confermati e espressi dall’elettronica nella modalità online.

sedute smart

L’iperconnettività degli oggetti moderni e l’avanzamento costante della ricerca applicata alla tecnologia alimenta una corsa all’innovazione che incorona il prodotto “ibrido” come il nuovo re del mercato. Parliamo ad esempio della possibilità di produrre oggetti che abbiano già una conduttività elettrica sulla propria pelle che non aspetta altro che essere azionata. Se ne sta parlando in questi giorni a Milano nello spazio “Piazza Innovazione” in occasione del Technology Hub dove l’ente fiera in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) presenterà importanti progetti di ricerca tra cui PRINTFIT, che mira alla realizzazione di una piattaforma per l’elettronica stampata sull’oggetto.

IIT_-Elettronica-stampabile

Lo scopo principale è dar vita ad una nuova tecnologia ibrida e flessibile sviluppando un set di circuiti integrati e sensori totalmente stampati con tecniche ereditate dalle arti grafiche, dalle comuni stampanti a getto d’inchiostro alle macchine flexografiche rotative. Gli inchiostri speciali, conduttori o isolanti che siano, porteranno intelligenza sulla superficie degli oggetti che normalmente e per svariati motivi ne sono privi come le sedute, tavoli, lampade. Tutto ciò rivoluzionerà con tutta probabilità l’idea stessa dell’oggetto ed il rapporto di fruizione che oggi esiste con l’utente finale.

Non si può sottovalutare in questo contesto l’importanza di una perfetta progettazione elettronica a cui spetta il duro lavoro di coordinare input e output degli oggetti come nel migliore dei balletti classici, dove anche la competenza e la creatività del direttore artistico fa la differenza.

Come direbbe il caro commissario Montalbano…”Vi abbiamo fatti persuasi?

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