La stampa 3D rivoluzionerà le spedizioni?

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Il colosso americano delle spedizioni internazionali UPS ha da poco attivato un “programma sperimentale” per offrire un servizio in più ai suoi clienti: gestire produzioni, assemblaggi e spedizioni personalizzate sfruttando la tecnologia della stampa 3D. Si può parlare di rivoluzione?

Già da tempo UPS gestisce per alcuni dei suoi clienti più importanti un servizio di assemblaggio e ovviamente spedizione per prodotti con un alto numero di combinazioni di elementi a scelta del cliente finale, beni altamente customizzati come ad esempio i bastoni da golf. La logica e le procedure che dirigono questo tipo di produzioni ben si accostano all’interazione con la stampa 3D, ma per funzionare hanno bisogno di una struttura e di procedure aziendali dedicate. Durante il CES 2016, in uno spazio dedicato alla stampa 3D, InformationWeek ha intervistato Alan Amling vice presidente marketing entrando nel dettaglio del progetto e delle aspettative che potrà generare.

UPS

Si tratta senza dubbio di un cambiamento strategico nell’offerta di servizi di UPS e presuppone sia una riorganizzazione interna del fornitore sia un adattamento nei processi del committente, in particolare rispetto al rilascio dei file di modellazione dei propri componenti e la condivisione con il fornitore per la manifattura. I file dovranno essere costantemente aggiornati e costruiti rispettando parametri precisi e solidi per massimizzare il dialogo con le macchine di prototipazione rapida e assicurare il risultato finale (per maggiori dettagli ti proponiamo di leggere il nostro articolo “Come creare un perfetto file .stl“).

UPS al momento ha individuato nel mercato dei pezzi di ricambio meno richiesti le maggiori potenzialità per lo sviluppo di questo servizio, poichè spesso la produzione da parte del costruttore originario può risultare eccessivamente costosa e lunga a fronte delle esigenze tempi/costi del committente. Di certo l’efficienza di un servizio di tal genere risiede nell’accuratezza del file, nella corrispondenza del materiale proposto dalla stampa 3D rispetto al materiale orginario e nei benefici di costo che si ottengono delegando la riproduzione degli elementi ad uno spedizioniere o comunque ad un soggetto terzo.

CloudDDM-Factory-RnD

Il punto pilota del progetto è il centro smistamento di Louisville in Kentucky, attrezzato con un centinaio di stampanti di livello industriale, pronte per mettere in produzione gli ordini ricevuti dal web. Al momento si tratta certo di un esperimento e lo stesso Amling non si sbilancia nel fare previsioni a lungo termine e su larga scala: il sistema dovrà essere messo a punto e UPS dovrà esser certa di poter garantire gli standard di qualità che caratterizzano la loro catena di fornitura. C’è una ferma volontà da parte dell’azienda di indagare a fondo la materia per proporre il miglior servizio possibile, rivoluzionando di fatto il mondo della supply chain.

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