Oggi vi parleremo di come la stampa 3D sia riuscita ad entrare nel mondo del cinema, in particolar modo nella notte degli Oscar che si è tenuta proprio ieri notte a Los Angeles.
È proprio dal 2015 che la realizzazione delle statuette viene eseguita da uno studio di design di New York che utilizza la stampa 3D e la fusione del bronzo.
L’Academy voleva tornare alla statua di bronzo dorato originale del 1928 e, dato che il materiale è anche migliore rispetto al mix di stagno e oro usato finora, è anche più delicato esteticamente. Si pensi che fino al 2015 ad occuparsi degli Oscar era un’azienda di trofei di Chicago.
Mentre un tempo si partiva da lavorazioni del bronzo e serviva una persona molto abile per la scultura e l’intaglio, oggi invece è tutto digitalizzato.
Daniel Plonski, artista 3D responsabile della produzione, ci spiega come eseguono la riproduzione di queste statuette.

Ne hanno realizzate 3 tipologie differenti: la tipologia classica, la versione recente del 2015 e l’ultima che hanno realizzato loro. Quest’ultima è più vicina alla versione originale.
Ci spiega che una volta completato il progetto lo inviano alla stampante 3D che produce i modelli 3D di cera che serviranno per la realizzazione dello stampo nel quale attraverso il processo di microfusione verrà colato bronzo fuso.
È un processo molto lungo, viene realizzato uno stampo per ogni Oscar e ci sono 10 passaggi diversi per arrivare alla statuetta finale. Se ne preparano una per ogni candidato e il costo è top secret proprio come il nome dei vincitori che sono stati annunciati 2 giorni fa.