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La ricercatrice di origini israeliane Neri Oxman è considerata una delle menti contemporanee più importanti, ha studiato medicina, architettura e design di calcolo fino ad approdare alla direzione di un gruppo di ricerca al MIT concentrato su scienza dei materialibiologia sinteticadesign computazionale, stampa 3D, con l’obiettivo di ricreare artificialmente strutture e forme di design che prendono ispirazione dalla natura.

L’ispirazione principale della ricercatrice risiede nell’osservazione della struttura materica degli elementi naturali per riportarli in laboratorio tramite tecnologie di produzione additiva creando oggetti concepiti non come insieme di parti, ma come organismo unico con proprietà mutevoli. Vi proponiamo il suo intervento a TED nel 2015 per ascoltare dalla sua voce la descrizione dei progetti di ricerca volti ad avvicinare la concezione Fordista della produzione in serie fatta di parti alla visione Darwiniana dell’evoluzione e del mutamento degli esseri viventi per adattarsi al mondo esterno e ai suoi cambiamenti.

Oggi le ricerche di laboratorio ci dimostrano che la stampa 3D apre ad un nuovo paradigma non solo di produzione ma anche di progettazione e concezione della materia: il disegno computazionale consente di progettare forme complesse, la stampa 3D permette di controllare la composizione del materiale in real time e di calcolarne le varie funzioni all’atto della realizzazione. Questo rende la stampa 3D il mezzo ideale per raggiungere un nuovo rapporto con i materiali ed influenzare in modo rivoluzionario il design. Con questa visione Neri Oxman e il suo team sono alla ricerca di nuovi modi per ampliare la gamma di possibilità della stampa 3D.

ricerca sulla chitina

Ecco uno degli argomenti da lei esposti al TED, la ricerca sulla chitina, utilizzato come fondamento per creare un materiale di stampa 3D biodegradabile a base di gusci di gamberetti. Il team è riuscito a stampare delle ali giganti di insetto che risultano leggere e resistenti come in natura grazie alla loro geometria che concentra il materiale lungo le linee di tensione; un materiale dunque al 100% biodegradabile ed eco sostenibile che, si augurano, possa sostituire la plastica ed i derivati del petrolio negli oggetti che compongono il mondo che ci circonda.

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